Antibiotici e diarrea: gli effetti degli antibiotici sull’intestino

da | Nov 19, 2022

Perché gli antibiotici fanno venire la diarrea

Gli antibiotici sono farmaci indispensabili per il trattamento delle infezioni causate da batteri, purtroppo, però, la terapia antibiotica ha un forte impatto sul nostro organismo.

Il farmaco, infatti, non differenzia la sua sfera di azione, ovvero va a distruggere non solo i batteri patogeni che affliggono il nostro sistema immunitario, ma anche il microbiota intestinale, provocando diarrea, crampi addominali e malessere diffuso.

La diarrea è una patologia che interessa l’evacuazione delle feci, che avviene quindi in  maniera anomala per volume e soprattutto per consistenza.

La causa scatenante è un’infiammazione a livello intestinale, e il fastidio può assumere entità anche importanti. Nel caso ad esempio di presenza nelle feci di sangue e pus, si tratta di colite pseudomembranosa, che consiste nell’alterazione strutturale e talvolta irreversibile della mucosa del colon retto. 

Gli episodi di diarrea dovuti all’assunzione di antibiotici (AAD) possono essere talvolta lievi e di breve durata, altre volte più importanti. 

Cosa scatena la colite da antibiotico

Gli antibiotici, che vanno assunti sempre solo sotto prescrizione medica, se da un lato curano una qualsiasi infezione batterica, contemporaneamente possono dare luogo a situazioni di lieve infiammazione intestinale, ma a volte anche più intensa e con frequenti episodi di diarrea, fino a generare sanguinamenti o addirittura, nei casi più complessi, perforazione intestinale. 

Solitamente l’evento è accompagnato da crampi all’addome, talvolta anche da vomito, e alla lunga può provocare disidratazione e perdita di elettroliti.

Le colonie batteriche “buone” che vivono nell’intestino crasso, costituiscono il nostro sistema immunitario. Esse hanno una concentrazione di diversi miliardi di batteri che, oltre ad aiutare la digestione del cibo, vanno ad impedire ad altri batteri nocivi di proliferare e generare la malattia. 

Il farmaco, tuttavia, non differenzia fra batteri “buoni” e quelli “patogeni”, ed estende la sua azione in maniera indifferenziata.

Tra le componenti dei vari antibiotici, alcuni principi attivi che generano irritazione al colon sono la Clindamicina, l’Ampicillina, l’Amoxicillina e molte altre. 

Le categorie di antibiotici che rischiano di generare delle coliti nella forme più gravi sono:

  • Fluorochinoloni 
  • Lincosamidi
  • Cefalosporine
  • Carbapenemi 
  • Monobactams

Nel momento in cui la flora intestinale viene sterminata o comunque sensibilmente ridotta, lascia quindi libero spazio di proliferazione ad altre specie dannose di batteri.

Lo Staphylococcus aureus, il Clostridium difficile, la Candida e la Salmonella sono alcuni esempi che normalmente convivono, in forma asintomatica, nello stesso ambiente senza provocare disturbi perché vengono costantemente arginati dal microbiota “sano”. 

Con lo sterminio di quest’ultimo, i batteri patogeni vanno a colonizzare l’intestino, irritandolo con conseguenti episodi di diarrea di diversa gravità. 

I soggetti generalmente più colpiti da questi effetti collaterali da assunzione di antibiotici, sono gli anziani; le conseguenze possono essere variabili sia come intensità che come durata nel tempo. 

Spesso la diarrea compare già nelle prime ore dall’assunzione del farmaco, altre volte dopo qualche giorno.

Fortunatamente si tratta di un effetto collaterale completamente reversibile che però non va trascurato perché potrebbe lasciare strascichi nel tempo.

Come proteggere l’intestino dagli antibiotici

Terminare la cura con antibiotici e completare il ciclo prescritto dal medico è necessario per poter sconfiggere l’infezione in corso.

Tuttavia è necessario avere qualche piccolo accorgimento per poter salvaguardare il proprio benessere intestinale ed evitare episodi di diarrea associata all’uso di antibiotici.

Per prevenire la comparsa degli effetti collaterali dovuti alla terapia antibiotica è fondamentale assumere un integratore di probiotici entro due giorni dall’inizio della cura.

Il momento migliore per prenderli è a distanza di due ore dall’antibiotico, preferibilmente quelle precedenti.

Gli integratori probiotici Vitalongum contengono oltre 3 miliardi di fermenti lattici in grado di raggiungere vivi e attivi l’intestino.

La loro azione è potenziata dai prebiotici, che favoriscono la proliferazione dei batteri buoni in modo che la flora batterica torni velocemente in equilibrio. 

L’azione del Selenio e dello Zinco, oligoelementi preziosi contenuti negli integratori Neobilive, aiuta a ripristinare il benessere intestinale e a rinforzare le difese immunitarie.

Inoltre, la tecnologia della microincapsulazione consente ai Bifidobatteri probiotici di arrivare vivi e attivi nell’intestino.

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