Come capire se sono dolori intestinali?
Crampi all’addome, sensazione di pesantezza dopo pranzo, meteorismo e spasmi sono fastidi molto comuni, riconducibili a semplici dolori intestinali o a patologie più gravi.
I dolori all’intestino, in genere, si risolvono facilmente, soprattutto quando sono dovuti a stipsi, ciclo mestruale, intolleranze alimentari.
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Tuttavia, è importante imparare a riconoscere i dolori intestinali per non sottovalutarli e trascurare problematiche più importanti, come l’occlusione intestinale o la peritonite.
Informazioni preziose per fare una diagnosi corretta riguardano la frequenza dei dolori addominali: quando si risolvono velocemente e in maniera spontanea non rappresentano una problematica grave; se durano a lungo e se i dolori addominali tendono a farsi sentire di frequente (e non passano se non con gli antidolorifici) è essenziale consultare il proprio medico curante.
Quando fa male l’intestino dove fa male?
Capita spesso di confondere alcuni tipi di fastidi (dolore alle ovaie, mal di stomaco, dolori intercostali) con i dolori intestinali.
Ciò che può trarre in inganno sono le dimensioni dell’intestino: si tratta di un organo lungo circa sette metri, che parte dallo stomaco e raggiunge l’orifizio anale. Dunque occupa una gran parte dell’addome ed è questa caratteristica che, a volte, rende più complesso distinguere le diverse problematiche.
In genere, i crampi nella parte inferiore dell’addome sono collegati a problematiche gastrointestinali.
Ma, parallelamente ai dolori intestinali, si dovrebbero valutare altri fattori, come: la frequenza delle evacuazioni, l’eventuale presenza di diarrea, la consistenza delle feci, il gonfiore addominale, la difficoltà ad evacuare e la presenza di muco nelle feci.
Da cosa dipendono i dolori intestinali
Crampi e fastidi addominali possono avere diverse cause che è bene individuare con certezza.
Quelle che richiedono un intervento immediato sono l’occlusione intestinale, ossia il blocco del transito delle feci, la peritonite e le malattie infiammatorie croniche intestinali.
In caso di blocco intestinale potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente.
L’infiammazione del peritoneo, che provoca dolori molto intensi e tensione addominale, può avere un’evoluzione grave e richiede un intervento chirurgico immediato.
La rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn sono tra le malattie infiammatorie croniche intestinali più gravi. Vanno diagnostiche con urgenza. In alcuni casi è necessario l’intervento chirurgico.
Anche le intolleranze alimentari e la celiachia devono essere affrontate con estrema attenzione poiché aumentano il rischio di permeabilità intestinale e portano alla mancanza di minerali e nutrienti essenziali per il corpo umano.
In alcuni casi, i disturbi intestinali dipendono dallo stile di vita e si manifestano a causa dello stress, di un’alimentazione sbilanciata o dell’alterazione della flora batterica intestinale.
Cosa prendere per i dolori intestinali
Non sempre si attuano i comportamenti corretti per i dolori all’intestino, semplicemente perché, non avendo una diagnosi, non è facile capire cosa prendere per sfiammare l’intestino.
In linea generale, si consiglia di non consumare alimenti ultra-processati o bibite gassate, caffè, e di evitare fritti, zuccheri raffinati e alimenti grassi.
Nel caso in cui i dolori intestinali siano particolarmente intensi, bisogna rivolgersi immediatamente al proprio medico.
In ogni caso, un aiuto prezioso può arrivare da un’integrazione regolare di probiotici e prebiotici, sostanze preziose per ristabilire la flora batterica intestinale e contrastare nel tempo le cause dei dolori intestinali.
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