Intolleranze alimentari: che disturbi portano le intolleranze?

da | Giu 3, 2022

Come si fa a capire se si è intolleranti

Le intolleranze alimentari sono un disturbo molto comune che rientra tra le reazioni avverse al cibo.

Dopo l’ingestione di particolari alimenti, l’organismo reagisce con diversi sintomi, tra cui malessere generale, gonfiore addominale o coliche, provocando disagi e fastidi a chi ne soffre.

Spesso le intolleranze vengono confuse con le allergie per la presenza di sintomi comuni. Tuttavia alla base di queste problematiche ci sono condizioni totalmente diverse:

  • le intolleranze alimentari non sono connesse al sistema immunitario ma si tratta di vere e proprie reazioni avverse ad alcuni tipi di alimenti. Le cause non sono ancora state chiarite e ci sono ancora molti dubbi sugli strumenti da utilizzare per la diagnosi.
  • le allergie alimentari sono provocate dal sistema immunitario e possono manifestarsi subito dopo aver ingerito un determinato cibo. 

A differenza delle allergie alimentari, in cui anche un piccolo quantitativo di allergene può arrivare a provocare lo shock anafilattico, nelle intolleranze alimentari la reazione dell’organismo è proporzionale al quantitativo di cibo consumato. Quindi, se si assume una porzione ben tollerata dall’organismo non si osserveranno fastidi.

Vediamo che disturbi portano le intolleranze.

Intolleranze alimentari: sintomi

Pancia gonfia, dolori addominali, mal di testa, diarrea e dermatite sono alcuni dei sintomi più comuni delle intolleranze alimentari.

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Ma i disordini possono interessare la pelle, l’organismo o il sistema nervoso autonomo.

A livello epidermico, le intolleranze si manifestano con acne, eczema, orticaria o dermatite atopica. Per cui, i soggetti intolleranti lamentano prurito, gonfiore delle mucose o arrossamenti intensi.

I sintomi più più diffusi, tuttavia, sono quelli di tipo gastrointestinale come:

  • coliche
  • colite e diarrea
  • flatulenza
  • gonfiore addominale
  • intestino irritabile
  • nausea
  • difficoltà digestive
  • crampi
  • dimagrimento
  • stipsi

Tra i sintomi organici, ricordiamo anche i disturbi respiratori (asma, rinite e sinusite), i dolori muscolari e il mal di testa.

Le intolleranze alimentari provocano anche problemi psicosomatici come ansia, lieve depressione, sonnolenza, stanchezza cronica e sindrome premestruale.

Le intolleranze alimentari più comuni

L’intolleranza al glutine e l’intolleranza al lattosio sono le tipologie di intolleranze alimentari che interessano la maggior parte dei soggetti, ma esistono molti altri alimenti che possono innescare la reazione, come la frutta secca, le uova, i lieviti, il caffè, le carni rosse, il pollame, alcuni tipi di frutta e verdura.

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Di solito, l’organismo tende a non tollerare in maniera corretta gli alimenti di cui si tende ad abusare. Ad esempio, una persona che ama smodatamente la pizza può sviluppare un’intolleranza al lievito, al grano, ai latticini o al pomodoro.

Vediamo quali sono le intolleranze più comuni.

Intolleranza al Grano

L’intolleranza al grano viene facilmente scambiata per celiachia. In realtà il glutine è solo una componente del grando ma, a provocare fastidi ad una persona intollerante al grano, possono essere anche le altre componenti del cereale.

Generalmente, le manifestazioni dell’intolleranza al grano riguardano stomaco e intestino e uno dei campanelli d’allarme può essere la comparsa di feci verdi

Intolleranza al Lattosio

Chi soffre di pancia gonfia, meteorismo, colite e crampi addominali dopo aver bevuto latte vaccino o ingerito alimenti a base di latte, in assenza di altre cause, viene definito intollerante al lattosio.

A scatenare l’intolleranza è l’incapacità dell’organismo ad assorbire il lattosio, uno zucchero complesso che si trova nel latte.

Intolleranza ai Lieviti

Alcuni individui non riescono a tollerare i lieviti contenuti nel pane, nella pizza o nei dolci. L’ingestione di questi alimenti, quindi, tende a provocare malassorbimento intestinale, diarrea o gonfiore.

Cosa fare in caso di intolleranza

Dopo aver eseguito un test per le intolleranze alimentari, la terapia classica è quella di escludere dalla dieta tutti gli alimenti che contengono la sostanza responsabile della patologia.

Tuttavia, è sempre necessario sostituire i principi nutritivi contenuti negli alimenti eliminati, affinchè l’organismo non sia sottoposto a stress o alla carenza di nutrienti.

Nei soggetti intolleranti, un supporto straordinario può arrivare dal consumo regolare degli integratori alimentari Neobilive a base di probiotici e prebiotici.

Il probiotico VItalongum, infatti, favorisce la crescita dei batteri intestinali buoni e ne stimola l’attività, riportando in equilibrio la flora batterica intestinale.

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