L’intestino
LEZIONE 01
Scopri la differenza tra stomaco, intestino e i vari processi che li accompagnano
L’intestino è un organo altamente sensibile, vista la stretta connessione con altri due organi importanti: il cervello e il sistema immunitario.
Forse non lo sai, ma l’intestino è considerato il protagonista del nostro corpo in tutte le sue funzioni e progressioni, fin dal grembo materno.

Questo significa che quello che noi siamo e saremo nel corso della nostra vita dipende dall’intestino e dal suo importante contenuto, ovvero il microbiota.
Ma non preoccuparti, scopriremo insieme cos’è il microbiota nella lezione successiva.
Attraverso lo studio di questi due organi, la scienza sta iniziando a rispondere a diversi quesiti: perché siamo felici o ansiosi, perché dimagriamo o ingrassiamo, perché ci ammaliamo o perché siamo intolleranti e allergici ad alcuni alimenti. La risposta risiede proprio nell’intestino.
Ma come funziona la digestione?
Come ben sai, l’apparato digerente comprende tutte le parti del nostro corpo, dal cavo orale fino all’ano, che sono coinvolte quando mangiamo o beviamo.
Questo apparato, in generale, ha il ruolo di assorbire ed utilizzare i nutrienti, eliminando al contempo rifiuti e scarti.
Lo stomaco è il primo serbatoio deputato ad una prima digestione dei cibi, che, se vogliamo essere precisi, inizia già dalla bocca.
Il ruolo primario dello stomaco è quello di “transito” per portare il cibo alla parte più interessante del nostro corpo, che inizia appunto con il duodeno e termina con il colon e l’intestino crasso.

Possiamo dire quindi che il colon e l’intestino crasso rappresentano il vero intestino? La risposta è assolutamente si. Non certo dal punto di vista anatomico, ma dal punto di vista del suo contenuto cellulare.
Basti pensare infatti che esso contiene gran parte del microbiota del nostro corpo, come anche il 70% delle cellule immunitarie.
13 fantastiche curiosità digestive!
Del nostro intestino, o dell’apparato digerente in generale, si dicono tante cose che vanno al di là della “semplice” funzione digestiva. Ecco alcuni esempi, per certi versi molto scenografici, di cui forse non sapevi ancora nulla:
1) Una persona produce in media 2 pinte (più di un litro) di saliva ogni giorno, cioè più di 3 lattine di coca-cola.
2) I muscoli dell’esofago agiscono come un’onda gigante. Questo è ciò che fa scendere il cibo o le bevande fino allo stomaco. Questa azione ondulatoria è chiamata peristalsi. Attenzione però, la peristalsi non si ferma allo stomaco, ma continua nel colon. Se qui rallenta, ecco che il nostro corpo ne risente, condizionando in particolare i tempi e le modalità di evacuazione (stipsi o costipazione).
3) La seconda parte dell’intestino tenue è chiamata digiuno. Che controsenso, non ti pare?
4) L’asse intestino-cervello è lo stretto legame che esiste tra il sistema digestivo e il cervello. Essi si influenzano a vicenda in una sorta di simbiosi mutualistica (cioè utile per entrambi). Le emozioni (incluso lo stress) e i disturbi cerebrali influenzano il modo in cui il corpo digerisce il cibo.
5) Il nostro corpo può muovere il cibo attraverso il sistema digestivo anche quando si è a testa in giù. Ebbene no, l’attività digestiva non è collegata alla gravità: incredibile vero?
6) Hai presente quei detersivi per il bucato che pubblicizzano enzimi al loro interno in grado di rimuovere le macchie? Alcuni di questi enzimi sono gli stessi che si trovano nel sistema digerente per “sciogliere” il cibo.
7) L’intestino tenue è lungo circa 6-7 metri, mentre l’intestino crasso è lungo solo 1.5 metri. Non poco, vero?
8) Gli ornitorinchi non hanno lo stomaco. La natura non è sempre buona con tutti, purtroppo.
9) Il brontolio dello stomaco è chiamato borborigmo. Ci capita spesso, ma lo percepiamo più intensamente quando lo stomaco è vuoto perché non c’è cibo per attutirlo.
10) Lo stomaco ha la capacità di allungarsi e dilatarsi fino a contenere più di 2 kg di cibo. Che elasticità!
11) L’esercizio aerobico è il miglior tipo di allenamento per mantenere in forma il tratto digestivo.
12) La sensazione di gonfiore può essere causata da poco più di 1 bicchiere di bevanda gassata o dal consumo veloce di cibo. Un piccolo “ruttino” aiuta a liberare l’aria in eccesso che hai ingerito e ad alleviare il disturbo. Salute!
13) Il singhiozzo può essere causato da un cambiamento di temperatura che si verifica all’improvviso. Sapevi ad esempio che l’attacco più lungo di singhiozzi costanti durò 68 anni?
Adesso che hai letto queste curiosità, ti chiediamo di concentrarti…
Immagina che sia quasi ora di cena, l’odore di un bel piatto fumante si diffonde nell’aria (immagina anche di poter cambiare a piacimento gli ingredienti che ti fanno più gola).
Cominci ad osservarlo e non vedi l’ora di assaggiarlo, magari condendolo con uno dei tuoi ingredienti o contorni preferiti.

Ecco, ora stai sperimentando l’odore, la vista, il gusto e il pensiero del cibo.
Quando ciò accade, il tuo cervello segnala al tuo tratto digestivo che il cibo sta arrivando ed è ora di rilasciare l’acido dello stomaco e gli enzimi pronti a digerire il pasto a venire. Questo processo si chiama digestione cefalica.
Adesso sai il motivo per cui il tuo stomaco si agita quando guardi un menù o il perché di una produzione di saliva più intensa.
Le fasi successive, che hanno luogo mentre mangi, sono meravigliosamente ben organizzate. Scopriamole insieme nelle prossime righe.

Iniziamo! La tua bocca ha un ruolo fondamentale: ha un’azione meccanica, grazie ai denti che triturano il cibo con la masticazione, nonché chimica, in quanto le ghiandole della bocca rilasciano saliva, che contiene amilasi per scomporre l’amido in maltosio e destrina (carboidrati più piccoli).
La saliva aiuta anche a inumidire gli alimenti per formare un bolo (palla di cibo) pronto da deglutire.
Con il bolo incomincia la fase successiva, che rappresenta un vero e proprio “concerto” di strumenti e organi che suonano il proprio ritmo alla perfezione.

Ed eccovi gli orchestranti parte della banda: l’esofago, lo stomaco, il fegato, il pancreas e la cistifellea.
Nello stomaco c’è un primo party: il bolo si mescola con un cocktail di acido gastrico ed enzimi, formando una sostanza semiliquida chiamata “chimo” prima di arrivare nell’intestino tenue.
Il secondo party si tiene nel duodeno e nel digiuno, grazie agli assoli del fegato, della cistifellea e del pancreas: la bile e altri enzimi pancreatici formano un cocktail ancora più liquido (chilo), anche se molto amaro!
Ma la strada è ancora lunga: il cibo così scomposto deve attraversare l’intestino tenue (un lungo tubo diviso in tre segmenti: il duodeno, il digiuno e l’ileo).

In questa fase i muscoli dell’intestino tenue si contraggono (peristalsi) e muovono il cibo lungo il canale alimentare.
L’intestino tenue è rivestito da piccole pieghe simili a dita (chiamate villi) che aumentano la superficie per l’assorbimento. Questo processo richiede circa 2-6 ore.

E la parte di cibo non assorbita?
Il cibo non digerito e i prodotti di scarto vengono quindi trasportati, attraverso la peristalsi, nell’intestino crasso. È qui che avviene la magia.
Infatti, i batteri fermentano il cibo non digerito, principalmente fibre, e producono composti benefici come acidi grassi a catena corta e le varie vitamine.
Che mago il nostro Microbiota del colon, non trovi?
Alla fine, dopo tutto questo duro lavoro, il tuo intestino crasso farà l’ultimo sforzo per espellere le feci e, con esse, una grande massa di batteri e microbi del nostro microbiota.
Uno spreco? Forse no, visto che le feci, o meglio il suo microbiota, vengono utilizzate anche a scopo terapeutico per curare alcune malattie diarroiche, come la colite da Clostridium difficile (un batterio del nostro intestino che a un certo punto della sua vita decide di produrre una tossina dannosa).
Ora vuoi scoprire cos’è questo famoso microbiota? Segui la prossima lezione!